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SPECIALE II CONGRESSO : La relazione d’apertura del Segretario [intervento integrale]

CARE COMPAGNE E CARI COMPAGNI
Inizio la mia relazione d’apertura per il nostro secondo congresso ringraziando tutti gli invitati intervenuti finora e in particolar modo il Presidente della Repubblica Occidentale che ha portato il saluto delle Istituzioni, ma soprattutto ringrazio tutte le compagne e i compagni che hanno rinnovato l’iscrizione e do un caloroso benvenuto ai nuovi iscritti. Il Secondo Congresso per un partito politico è importante, si tracciano i bilanci dei primi mesi di vita, si calcolano gli errori, si festeggiano i successi elettorali, ci si ritrova assieme, dirigenti ed iscritti, per continuare una avventura.

E la nostra avventura, il nostro viaggio, continua, compagni. Perché possiamo dire con orgoglio che quando lanciammo l’idea del Polo della Sinistra, per superare il modello organizzativo di UPP (che aveva ormai esaurito la sua “spinta propulsiva”), noi avevamo ragione e altri avevano torto.

Il cartello elettorale della Sinistra Unita ha superato il 18% dei consensi, ha incassato 4 parlamentari (abbiamo il secondo gruppo parlamentare per membri del Senato), il nostro candidato sindaco a Pir City Silence, sostenuto da tutte le forze progressiste, ha vinto con una larga maggioranza. Successi elettorali, ma soprattutto successi politici. Abbiamo quindi fatto tutto al meglio, compagni ? Non possiamo recriminarci nulla ? Niente affatto. La sconfitta alle Presidenziali brucia, compagni. Soprattutto se la destra ha evitato il ballottaggio per un voto. Bastava un utente in più a favore di Manfr e si sarebbe aperta la partita del Secondo turno, dove i risultati del primo possono essere benissimo rivoltati. Manfr poteva benissimo giocarsela, quella partita, compagni. E noi non siamo stati abbastanza forti per garantirgli di resistere per il secondo tempo, quello decisivo.

La sconfitta alle Presidenziali ci insegna che serve più coordinamento durante la campagna elettorale, serve un team di utenti pronti a contattare fino all’ultima compagna, fino all’ultimo compagno, per ridare a Transatlantico un Presidente progressista e democratico. Io e tutti voi abbiamo, dobbiamo, avere rispetto per le Istituzioni pirriane, ho invitato il Presidente Occidentale come era giusto fare, ma non possiamo tacere dinanzi ad alcune sue dichiarazioni o alle buffonate da circo che ultimamente ci sta propinando Rinnovamento Nazionale. L’UDS è un partito politico orgogliosamente e tenacemente ANTIFASCISTA e in nome della Democrazia, della Libertà e della Repubblica che ci auguriamo una dura sconfitta per questo Presidente della Repubblica, Occidentale, che non riesce a rinnegare in pieno il ventennio, che bloccato dal suo partito, ormai esplicitamente ultranazionalista e reazionario, non riesce a garantire tutti i veri democratici di Transatlantico.

E l’UDS è un partito che ha un obiettivo : il Socialismo. Ho letto qualche giorno fa che il primo Statuto del Partito democratico della sinistra italiano, l’erede del PCI, recitava “Il fine ultimo del PDS è il Socialismo e per questo la sua bandiera è Rossa”. Tralasciando la triste fine che ha fatto quella formazione politica, quanta forza che leggo in questa frase, compagni! Che riprendo tutta per la nostra giovane formazione politica. Perché è quanto di più attuale. Stiamo vivendo una delle grandi crisi del Capitale, la Sinistra ha una grandissima occasione : imporsi come cultura politica, economica e sociale dominante, perché non è vero, come diceva la signora Tatcher, che “non c’è alternativa”. Che alle letterine della BCE bisogna rispondere con un “sissignore”, possibilmente sbattendo i tacchi. Che non c’è altra via di fuga dalla crisi greca che non è quella di affamare il popolo che inventò la Democrazia. Che tra gli squali della finanza e i grandi industriali il vero problema del Paese sono le pensioni di anzianità e l’articolo 18. Balle. C’è sempre una Alternativa. Bisogna vedere che indirizzo prende, questa alternativa.

E se l’indirizzo è quello del Fronte Nazionale di Marine Le Pen e degli esaltati neo-nazisti di Alba Dorata, noi saremo sempre dall’altra parte della barricata, compagni! A difendere la libertà e la democrazia, anche a costo di fare “patti con il diavolo”. Perché con la libertà non si scherza. Perché in nome della sovranità nazionale queste formazioni politiche razziste e fasciste, scioglierebbero i sindacati e i partiti di sinistra, firmerebbero un patto di sangue con la grande borghesia e ripristinerebbero regimi totalitari, uccidendo prima il pensiero e poi gli involucri materiali della nostra anima ribelle. Dobbiamo fermarli.

L’indirizzo è un altro. E si chiama Giustizia Sociale. Ci sono due grandi famiglie politiche in Europa alla quale noi dell’UDS ci sentiamo vicini, ci sentiamo fratelli e compagni. La Sinistra Europea che può vantare i successi di Jean Luc Melenchon e del Front de Gauche, di Izquierda Unida in Spagna, del SYRIZA in Grecia. E ovviamente la grande e composita famiglia del Socialismo Europeo, che sta scaricando i dettami neoliberisti e blairisti della “terza via”, che con Francois Hollande in Francia e la SPD in Germania può cambiare il volto di questa Europa tecnocratica e aguzzina, che da culla della Rivoluzione Francese e del Movimento Operaio si è trasformata in un molok devasta-welfare che si fa beffa delle perse.
Ma noi siamo qui per dirlo chiaro e forte : “LE NOSTRE VITE VALGONO PIU’ DEI LORO PROFITTI”. E’ di ieri la bellissima vittoria in Nord-Reno Westfalia, e permettetemi compagne e compagni di rivolgere i più calorosi auguri alla compagna Hannelore Kraft, per la quale già si ragiona di ruoli a livello federale, in funzione anti-Merkel.

Berlusconi, Sarkozy e Angela Merkel solo un paio di anni fa sembravano invincibili, certi geniali dirigenti del centro-sinistra italiano, penso a Veltroni, avevano addirittura cooptato l’ex-presidente Francese nel pantheon ideale del Partito democratico, nel famoso discorso del Lingotto. Che tristezza, compagni. Solo la Sinistra può salvare l’Europa, solo la Sinistra che non rinnega i suoi ideali storici ha la credibilità di fronteggiare questa crisi.  Quando la Sinistra imbocca la via dell’austerity è destinata a ricevere legnate elettorali. I risultati del PASOK sono li a dimostrarlo. Quando la Sinistra si propone come Alternativa vince e convince, allargando la sua platea elettorale anche alle classi sociali moderate e “medie”, e la straordinaria vittoria del compagno HOLLANDE ne è la più viva dimostrazione.

Quando abbiamo lanciato l’Unione della Sinistra, abbiamo volutamente inserito nella nostra Carta dei Valori diversi riferimenti, europei ed internazionali, perché la teoria delle due sinistre, non ci ha mai convinto. Perché la teoria che c’è una sinistra destinata a governare limando le politiche della destra e ce ne è un’altra destinata all’opposizione, ci sembra una grossa stupidaggine.

A Transatlantico, all’Italia, all’Europa e al Mondo serve UNA sinistra, chiara, plurale, democratica e larga, la più larga possibile. In grado di intercettare tutti i bisogni delle classi deboli, in grado di essere al passo coni tempi in quest’epoca di globalizzazione prima tecnologica e poi politico-economica. Serve una Sinistra orgogliosa delle sue ricette, capace di costruire un tessuto politico e sociale nuovo, capace di parlare alle nuove generazioni senza vergognarsi di aver studiato e letto Marx, ma anzi valorizzando le sue teorie. Serve una Sinistra che sappia mettere le mani nella marmellata. Che non dica “noi al Governo mai”, ma che sappia prendere di petto i problemi reali. Serve una Sinistra quindi, forte ed unita. Ce lo insegna l’America Latina, che vive ormai da tempo una grande stagione progressista.

Salvo qualche eccezione, tutto il continente sudamericano è tinto di rosso. Il Partito dei Lavoratori brasiliano, il Frente Amplio dell’Uruguay, il Partito socialista unito di Venezuela, la Concertazione dei Partiti per la Democrazia del Cile (anche se oggi all’opposizione), il Fronte per la Vittoria Argentino (che ha fatto richiesta di adesione all’Internazionale Socialista), il Fronte Sandinista di Liberazione nazionale del Nicaragua guidato dal compagno Ortega sono tutti soggetti politici plurali, che riuniscono più o meno tutte le culture politiche di Sinistra e progressiste. Tutte. E alcuni di questi soggetti politici ha trasformato ex-guerriglieri in leader di governo, la compagna Rousseff, presidente del Brasile, ne è un esempio. La Sinistra Europea ha tanto da imparare da quella latinoamericana. E anche la Sinistra pirriana.

E’ guardando a queste esperienza, di Unità, di Pluralità come ricchezza, che mi ricandiderò alla Segreteria dell’Unione della Sinistra – Lavoro e Libertà con una mozione politica (che verrà presentata nei prossimi giorni) dove proporrò di trasformare la Sinistra Unita da cartello elettorale a confederazione politica, plurale ed aperta a tutte le istanze della sinistra. Ed è una offerta politica ovviamente rivolta ai nostri compagni del Partito Comunista, al Partito democratico socialista e a Socialismo tricolore. Una Sinistra plurale, unita da alcuni principi di base come quelli del rifiuto delle politiche liberiste e della necessità di ricette socialiste, è necessaria, noi dell’UDS, pur essendo il partito più grande, non siamo sufficienti.

La costruzione di questo grande soggetto politico, rispettoso delle autonomie interne ai singoli partiti che vorranno aderire, renderà anche più facile il rapporto con gli alleati di Lista Repubblicana, al cui governo monocolore del nostro amico Olivo, ribadisco qui il nostro più leale sostegno parlamentare, secondo le linee programmatiche già discusse. Come ho avuto modo di dire lanciando questo Congresso sul sito del nostro Partito, se oggi le forze anti-fasciste e democratiche sono unite nel Parlamento pirriano, dai Repubblicani ai comunisti, e l’alleanza di centro-destra è ormai solo un ricordo, distrutta dalle liti interne e dalla sconfitta alle elezioni parlamentari, lo si deve anche a noi. Dovremo essere, cari compagni, ancora più bravi in futuro, ancora più capaci, ancora più uniti e ancora più forti. Sono sicuro che ce la faremo. Buon lavoro, a tutte voi e a tutti noi.

VIVA l’UDS ! VIVA la SINISTRA UNITA ! Viva il SOCIALISMO!

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